Nella Storia recente, il concetto di economia circolare è diventato centrale nel dibattito politico e ambientale; ma cosa significa esattamente? In cosa differisce dal vecchio modello di economia lineare? E cosa s’intende per modello delle 4 R?
In questo breve articolo cercheremo di fare chiarezza, esplorando anche iniziative come l’Agenda 2030 e gli impegni che l’Europa ha contratto col mondo.
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Cos’è l’economia circolare
L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che mira a mantenere i prodotti al loro massimo valore d’uso il più a lungo possibile, riducendo al minimo gli sprechi.
Per contrasto, il modello dell’economia lineare, banalmente sintetizzato nella formula “prendi-produci-usa e getta”, si basa sull’estrazione continua di materie prime, il loro uso e l’eliminazione dell’oggetto prodotto quando non serve più.
Per il Parlamento Europeo l’economia circolare è una forma di «condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo di materiali e prodotti già esistenti». In pratica, mira all’obiettivo di ridurre l’impatto ecologico, offrendo contemporaneamente nuove opportunità lavorative.
In cosa consiste il modello delle 4R?
Nel passaggio dall’economia lineare all’economia circolare, un modello molto utilizzato è quello delle 4R: riduci, riusa, ricicla e recupera. Ecco cosa significa ogni R in dettaglio:
- riduci: ridurre gli sprechi a cominciare dalla quantità di materiali e risorse adoperate, progettando prodotti più duraturi;
- riusa: dare una seconda vita ai prodotti prima che diventino scarti, per esempio tramite la riparazione, il prestito o la condivisione;
- ricicla: utilizzare materiali che, al termine del loro naturale ciclo di vita, possano essere convertiti in nuove materie prime;
- recupera: valorizzare i residui della produzione, come energia o materia, che altrimenti andrebbero perduti.
Il modello delle 4R trasmette l’idea della circolarità: non basta cioè solo riciclare, ma è altrettanto importante progettare nuove forme di riutilizzo, recuperando ciò che può tornare alla vita.
Economia lineare e circolare: il confronto
Ecco un confronto tra i due modelli:
- nell’economia lineare le risorse vengono estratte, usate e smaltite. Vi è un’altissima dipendenza da materie prime, nonché un elevato impatto ecologico;
- nell’economia circolare si progettano sistemi sostenibili con materiali riciclati al fine di ridurne la necessità, il consumo e lo smaltimento.
Si tratta di un passaggio critico per la sostenibilità globale, dal momento che le risorse terrestri non sono infinite e il modello lineare, giorno dopo giorno, mostra sempre più i suoi limiti.
L’Agenda 2030
L’Agenda 2030 adottata dalle Nazioni Unite nel 2015 si basa su principi propri dell’economia circolare: uso responsabile delle risorse, meno rifiuti, più rigenerazione ambientale. Trattasi di un documento sottoscritto da 193 Paesi e approvato dall’Assemblea Generale dell’ONU.
Il testo delinea 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, anche chiamati Sustainable Development Goals (SDGs), da raggiungere come suggerisce il nome entro il 2030. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 hanno validità globale e riguardano tutte le componenti della società civile, dalla pubblica amministrazione (PA) ai privati, fino alle ONG.
È possibile riassumere i principali obiettivi come di seguito:
- conservazione delle risorse naturali;
- riduzione dell’inquinamento;
- protezione della biodiversità;
- mitigazione dei cambiamenti climatici;
- sviluppo sostenibile di lungo periodo.
Nel concreto, la sostenibilità ambientale cerca di bilanciare le necessità umane con la protezione dell’ambiente.
Esempi di economia circolare in Europa
Vediamo ora 2-3 progetti europei che traducono la teoria in fatti:
1. VinylPlus
VinylPlus è il programma volontario industriale europeo, attuato anche in Norvegia e Svizzera, per il riciclo dei materiali in PVC. VinylPlus mostra come un’intera filiera riesca ad assumere un impegno concreto verso la circolarità.
2. European Circular Economy Stakeholder Platform
La European Circular Economy Stakeholder Platform raccoglie tutte le buone pratiche e i progetti europei che trattano il tema dell’economia circolare: dal recupero dei materiali di scarto fino alla nascita di sistemi territoriali integrati.
3. Circular Cities and Regions Initiative
La Circular Cities and Regions Initiative promossa dalla Commissione Europea sostiene città e intere regioni verso la transizione all’economia circolare, con strumenti di consulenza e supporto finanziario.
Perché l’economia circolare è una priorità
Ecco i motivi per cui oggi l’economia circolare è diventata una priorità:
- riduzione dell’uso delle materie prime;
- minor impatto ambientale con benefici sanitari;
- creazione di nuovi posti di lavoro, con modelli di business alternativi;
- miglioramento della competitività dell’Unione Europea.
Dobbiamo cambiare il paradigma produttivo e culturale
Riassumendo, l’economia circolare, basata su una logica rigenerativa e sostenibile, non è altro che il superamento del precedente modello economico. Pertanto, il messaggio è inequivocabile: dobbiamo cambiare il paradigma produttivo e culturale dominante finora.
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