In un contesto globale dove l’oceano copre oltre il 70% della superficie terrestre e produce oltre il 50% dell’ossigeno, le tecnologie orientate all’economia blu sono essenziali per uno sviluppo sostenibile.
La blue technology è l’insieme delle soluzioni innovative per utilizzare in modo sostenibile le risorse dei mari; ma di che si occupa più precisamente? Continua a leggere per scoprirlo!
Indice dei contenuti
Cos’è la blue technology? 6 esempi
Secondo il National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), la blue tecnology riguarda «un’economia oceanica e costiera sostenibile ed equa che ottimizza i progressi scientifici e tecnologici per creare opportunità economiche e soluzioni a bisogni sociali urgenti». A seguire 6 esempi concreti: vediamoli in dettaglio uno per uno.
1. Monitoraggio degli ecosistemi marini
Senza le tecnologie per il monitoraggio degli ecosistemi marini sarebbe impossibile comprendere e proteggere l’habitat naturale. Sensori e satelliti e vengono dunque impiegati per rilevare contaminanti, come microplastiche o fuoriuscite di petrolio, o monitorare fenomeni come le fioriture di alghe nocive.
Ad esempio, il progetto HyperKelp, supportato dal Port of San Diego Blue Economy Incubator, utilizza boe intelligenti per raccogliere in tempo reale dati sulla chimica dell’acqua e il rumore sottomarino, contribuendo ad iniziative di conservazione e acquacoltura.
2. Pulizia degli oceani
Un esempio iconico di blue technology è The Ocean Cleanup, un’organizzazione che ha affidato la propria credibilità a sistemi galleggianti per la raccolta della plastica, inclusi i detriti di grandi dimensioni e le microplastiche. Questi dispositivi sono stati progettati per catturare i rifiuti senza danneggiare la fauna marina, con l’ambizioso obiettivo di rimuovere oltre il 90% dei materiali plastici oceanici entro il 2040.
3. Energia rinnovabile blu
L’energia blu, derivante da onde, correnti marine e maree, è una fonte rinnovabile in grado di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Secondo un rapporto del Transparency Market Research il valore globale dell’energia blu potrebbe raggiungere gli 11 miliardi di dollari entro il 2026, con un tasso di crescita annuo del 23,3%. Tecnologie come i convertitori di energia delle onde e le turbine mareomotrici, a tal proposito, stanno già rivoluzionando il settore energetico, offrendo soluzioni a basso costo.
4. Acquacoltura innovativa
Nemo’s Garden, situato al largo della costa italiana, dimostra come la blue technology sia capace di rivoluzionare l’agricoltura marina. Il progetto utilizza cupole trasparenti ancorate al fondale per coltivare piante in ambienti controllati, promuovendo pratiche come la produzione alimentare sostenibile e la bioremediation. Allo stesso modo, Sunken Seaweed a San Diego sta sviluppando l’acquacoltura di alghe per migliorare la qualità dell’acqua e ridurre i livelli di carbonio.
5. Riduzione dell’impatto del trasporto marittimo
Il trasporto marittimo è responsabile di circa l’80% del commercio globale, ma contribuisce anche all’inquinamento acustico e atmosferico. Tecnologie come le vele ad ala rigida, sviluppate dall’azienda Blue Technology in Danimarca, possono ridurre le emissioni delle navi, offrendo un’alternativa più efficiente rispetto alle vele tradizionali.
Perché investire nella blue technology?
Investire nella blue technology non è solo un dovere etico nei confronti del pianeta, ma rappresenta anche una grande opportunità economica. La Commissione Europea stima che l’economia blu genererà in Europa migliaia di nuovi posti di lavoro. La blue tech, d’altronde, abbraccia settori come l’energia, la logistica portuale, la pesca intelligente, l’eco-turismo e la sensoristica ambientale.
In Italia, il PNRR e programmi europei come Horizon Europe prevedono finanziamenti mirati per progetti che promuovono sostenibilità ambientale e transizione digitale, rendendo il settore altamente appetibile per le PMI innovative.
IPPO Engineering si tinge di blu!
IPPO Engineering è attivamente coinvolta nello sviluppo e nella promozione di soluzioni di blue technology. L’azienda, afferente al JO Group, è impegnata da tempo in progetti europei e nazionali che valorizzino le risorse marine, dalle energie rinnovabili e al recupero e riuso delle acque reflue costiere.
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